Due testi di Enzo Gentile e Marco Pastonesi, tratti da Discoteca
HiFi, giornale di cultura musicale n. 231 del 1982
Libri estate Musica
Tutto è O.K.
quest'estate
con un pizzico
di pop, di rock
e di jazz...
Prima delle vacanze estive le librerie si sono affollate
come di
consueto di volumi di vario peso, argomento, misura e costo: tra i
titoli più numerosi quelli di carattere musicale, a cui si dedicano
soprattutto le piccole case, che stando alle indicazioni commerciali
coprono gran parte del mercato. Tra le ultime uscite molte le
edizioni economiche ma necessario è anche il ripescaggio di un bel
volume dei mesi scorsi: si tratta dell'Enciclopedia illustrata del
jazz, tradotta per l'Italia dalla Idea Libri, che ha rilevato
l'edizione originale degli inglesi Brian Case e Stan Britt,
giornalisti e studiosi jazz, adattandola al pubblico di casa nostra
con l'aggiunta di alcune voci, aggiornandone altre e escludendone
altre ancora ritenute troppo specifiche e giustificate solo dalla
loro nazionalità inglese. Nell'Enciclopedia illustrata del jazz
(430 musicisti e gruppi di tutto il mondo, analizzati attraverso
schede, discografie, 220 pagine riccamente corredate da foto, il
tutto al prezzo di 24 mila lire) l'elemento più caratterizzante è
quello di un libro utile, ma soprattutto gradevole da sfogliare, e
bello da tenere nella propria biblioteca.
Un altro libro massiccio e denso è Nessuno uscirà
vivo di qui
di Jerry Hopkins e Daniel Sugerman (Gammalibn, 290 pagine, una
ventina di foto b/n, 15 mila lire) dedicato alla vita di Jim Morrison
e dei Doors. Da quale prospettiva sia analizzato il fenomeno Morrison
è chiaro fin dall'introduzione dove Sugerman afferma lapidario:
«Personalmente credo che Jim Morrison fosse un dio». Nessuno
uscirà vivo di qui è un libro dal ritmo incalzante, a tratti
avvincente, buono per i fans più tenaci che sanno superare anche i
momenti prolissi e dettagliati fino all'eccesso: si parla della
storia breve ma vivacissima di questo angelo ribelle, autore di
alcune tra le pagine più belle e poetiche del rock di tutti i tempi,
capace di accarezzarlo e straziarlo allo stesso tempo nella sua
dimensione di interprete unico e irripetibile.
L'edizione italiana probabilmente risente di una
traduzione
approssimativa, penalizzata da una certa fretta, frenata da qualche
intoppo e da qualche nodo linguistico non sempre risolti nel modo
migliore: peccato.
Curioso, divertente, forse poco utile, con gli evidenti
limiti
dell'opera assemblata a più mani e con materiale anche
raccogliticcio è Rock wave 80 (Gammalibri, 160 pagine, 8 mila
lire) compilato da redattori e collaboratori della rivista Rockstar
con l'intenzione di fare una veloce scorribanda tra le etichette, i
generi musicali, le correnti emerse nel movimento new wave del rock
internazionale dal '77 a oggi. Inutile cercare dimenticanze, punti
deboli, imprecisioni, perché tutto il libretto è presentato come un
tentativo autoctono e svincolato da ogni logica di mercato attraverso
cui leggere brandelli del rock odierno, con i vari rappresentanti,
protagonisti e meteore, gruppetti o stars vere e proprie.
Di rapida e poco problematica lettura è invece Bruce
Springsteen, 90 pagine firmate da Sergio D'Alesio (Lato Side,
3800 lire) dove si ripercorrono senza fronzoli, sbrigativamente,
puntando alle notizie e quindi ripetendo spesso cose già risapute,
la vita, la carriera del 'boss', il più scintillante personaggio
inventato dal rock-business americano degli ultimi anni: mancano i
testi che sono solitamente la spina dorsale di questi libri; ma
appaiono in compenso ritagli di vecchie interviste piuttosto
interessanti.
Graficamente modesto, ma indubbiamente utile e
apprezzabile è Banco - Il manuale del gruppo rock (Anthropos,
160
pagine,
7500 lire) dove i musicisti di uno tra i più gloriosi esponenti del
rock nostrano ricostruiscono attraverso la penna del giornalista
Piergiuseppe Caporale fin dai primi passi tutti gli sforzi e i
tentativi, le peripezie che un giovane deve affrontare per iniziare
l'attività musicale professionista. Dunque si spiegano abbastanza
esaurientemente i passaggi da compiere per comporre e depositare un
pezzo alla Siae, come e dove registrare, come contattare i
discografici, come allestire una tournée e ancora una gran mole di
indirizzi, peraltro reperibili facilmente anche su altre
pubblicazioni. Banco è tuttavia un vademecum consigliabile,
soprattutto per i giovanissimi alle prese con l'abc della musica.
Libro da consigliare a tutti i chitarristi acustici,
dilettanti e
non, soprattutto a quanti occhieggiano verso lo stile e il suono
americano, è American guitar (Gammalibri, 260 pagine, 15mila
lire) di Maurizio Angeletti, strumentista milanese, uno dei migliori
prodotti della scuola country-folk italiana. Oltre a raccogliere
tablature preziose e altrimenti introvabili, il libro dedica diversi
ritratti a chitarristi statunitensi, da quelli celebri anche in
Italia, Leo Kottke e John Fahey, a quelli considerati come le
migliori promesse delle ultime stagioni, da Michael Hedges a Daniel
Hecht: in questa galleria notizie, appunti e considerazioni sul
pianeta chitarra vengono opportunamente catalogate dall'autore, per
il profano come per lo specialista.
Due libri dalla storia
analoga anche se trattati da angolazione diversa sono C'era una
volta il beat (Lato Side, 140 pagine, 9 mila lire) di Nicola Sist
e La strage delle innocenti (Lato Side, 142 pagine, 9 mila
lire) di Gianfranco Manfredi: tutti e due cercano di illuminare
un'epoca oscura del nostro retroterra musicale, rievocando il clima e
i protagonisti dei famigerati anni Sessanta.
Lo fa con maggiore arguzia e brillantezza Manfredi,
cantautore
impertinente, capace di fotografare l'ambiente dall'interno, mettendo
in parallelo la storia e la parabola di quattro 'stelline'
dell'epoca, Rita Pavone, Caterina Caselli, Gigliola Cinquetti e Patty
Pravo, mentre Sisto scandaglia sul fondo della pentola ricordando i
vari gruppi e gruppetti dell'era beat nostrana. La parte più
stimolante da leggere riguarda forse la sezione interviste dove
particolari sfumati dal tempo vengono efficacemente riportati alla
luce: buona in entrambi i volumi la scelta iconografica con cui si
sorride e, volendo, ci si immalinconisce volentieri.
Non invoglierà forse per il rapporto quantità-prezzo L'
industria discografica in Italia (Lato Side, 70 pagine più una
trentina di fotografie, 9 mila lire) di Mario De Luigi che da anni si
occupa del mercato e quindi si trova in una posizione privilegiata
per studiare l'andamento nel tempo dell'oggetto disco nelle sue varie
facce. Dati, statistiche, numeri sono qui esposti con sufficiente
chiarezza, proprio per avvicinare anche il grosso pubblico ai
problemi dell'industria e per fornire alla stessa un'immagine fin
troppo positiva e quindi idilliaca. Questo è comunque un libro che
offre notizie e quindi come tale, fra i tanti, va segnalato per
l'originalità e una certa utilità non solo agli addetti ai lavori.
Enzo Gentile
Un'idea diversa:
leggere
il jazz e,
perché no?,
le copertine
Chi vuole documentarsi sulla grande
vedette musicale dell'estate in Italia, Frank Zappa, non ha che da
scegliere fra quattro o cinque titoli: i due migliori, con testi
originali e tradotti, sembrano Frank Zappa (di Riccardo Bertoncelli,
Arcana, 7.500 lire) e Zappa (di Massimo Bassoli, Gammalibri, 15 mila
lire).
Ma allora vale la pena di celebrare il
grande ritorno delle pietre rotolanti con The Rolling Stones (di
David Dal-ton, distribuito da Messaggerie Musicali, 25.450 lire), uno
spaccato con bellissime fotografie sui loro primi 20' anni di storia,
oppure ripiegare sui più giovani ma ugualmente importanti Police con
The Police (a cura di Armando Gallo, 16 mila lire), con foto,
dichiarazioni, dati e date. Altri gruppi storici passati dal vinile
alla carta stampata sono The Who (di Giandomenico Curi, Lato Side, 9
mila lire) e Led Zeppelin (di Federico Ballanti, Lato Side, 9 mila
lire): il piacere di gustarsi il rock più grintoso e autentico degli
anni Settanta. Estate significa anche jazz: festival e concerti
infiammano tutta la penisola, sintomo di un'educazione musicale e
non, che ci vede fra i più preparati nel mondo. Per una buona base
la Editori Riuniti ha ristampato un testo fondamentale, Storia
sociale del jazz (di Eric J. Hobsbawm, 35 mila lire); chi si
accontenta di ammirare splendide fotografie non può fare a meno di
acquistare il magnifico David Redfern's Jazz Album (EEELPIE,
distribuito in Italia da Messaggerie Musicali, 24.150 lire) oppure A
Pictorial History of Jazz (di Orrin Keepnews e Bill Grauer Jr.,
Bonanza, distr. Messaggerie Musicali, 24.150 lire), che illustra la
storia della musica afro-americana dai tempi di New Orleans fino agli
anni Sessanta.
Chi invece vuole risalire alle origini
del jazz, quindi agli spirituals, ai gospels e ai blues, trova in Il
canto nero (di Gildo De Stefano, Gammalibri, 9 mila lire, con una
bellissima copertina disegnata da Paolo Radogna) la possibilità di
valutare il fenomeno anche nella sua dimensione poetica e lirica. Un
salto di 80'anni ed ecco forse l'ultimo grande jazzman che ha saputo
reinterpretare i blues approdando al funky: Miles Davis (di Jan Carr,
Quartet, distr. Messaggerie Musicali, 43.200 lire) è la biografia
più completa esistente su 'l'uomo con la tromba'.
Chi invece ha poca voglia di leggere ma
vuole riposarsi la vista e far viaggiare la fantasia o scatenare i
ricordi deve assolutamente comperare Cover & Cover: grafica a 33
giri, il catalogo edito da Mazzotta (15 mila lire) della mostra
curata da Ivan Berni, Enzo Gentile e Alberto Tonti e organizzata dal
Comune di Milano e da Radio Popolare sulle copertine dei dischi degli
ultimi 20'anni. Non tutte, ovviamente, ma le più significative. E
l'occasione giusta per cercare di interpretare i legami che uniscono
grafici, disegnatori e fotografi ai musicisti e alla musica, senza
dimenticare l'interessata supervisione delle case discografiche.
Marco Pastonesi