A destra in altro la copertina del numero 1, che nella realtà è a colori.

Controcampo

Roma.
"Uscirono solo due numeri ed esattamente nel marzo e maggio 1971. Aveva una particolarità: il formato grande come un quotidiano con le pagine di copertina e quelle centrali a colori. Prezzo lire 200. Si trovava in edicola e si annunciò a Roma oltre che con dei manifesti murali, con delle orme verniciate di arancione che si dirigevano verso le edicole. Insieme alle orme di scarpe pitturate per terra compariva la scritta "Controcampo". Un debutto originale. La redazione sorgeva nel cuore di Trastevere nel vicolo del Bologna n.15 Roma. Ha interrotto le pubblicazioni per via di un famoso manifesto antimilitarista pubblicato a pagina 3 del numero 2 e che costò undici mesi al direttore responsabile Marcello Baraghini (che è anche il nostro) e tutte le conseguenze che si possono pensare. Ottimi articoli sulla legalizzazione dell'aborto, marijuana, a favore della omosessualità, sulle comuni, movimento studentesco e musica pop. Favoloso il gigantesco gioco dell'oca nel numero 1. Era costituito da 16 pagine. Ed inoltre: "la strage degli studenti"; "la rivoluzione in processione" e la lotta contro gli affitti eccessivamente alti". (presentazione della rivista tratta dal numero sei di PLM)

Controcampo era distribuito dalla I.A.P.

"Controcampo era la voglia di vedere dall'altra parte delle realtà le cose che succedevano. Cercavamo di scoprire quello che i giornali si rifiutavano di pubblicare, con ampio spazio alle notizie internazionali. Un bellissimo esperimento che non è andato avanti anche se ogni numero andava esaurito. La cosa è finita per nostra ingenuità, non avevamo esperienza e ci siamo fatti fregare dal distributore. Volevamo essere l'Espresso controculturale e difatti il formato richiamava quello a lenzuolo del primo Espresso" (Emanuela Moroli dal libro "Underground italiana" Malatempora 2000)