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Discoteca Hi Fi
Premetto
che il numero
più vecchio in mio
possesso è il numero 107 del gennaio-febbraio 1971 e la testata,che
porterà avanti per molti anni, è DISCOTECA ALTA FEDELTA'. Ha come
sottotitolo
"Rivista mensile di dischi e musica" ed è edita dalla casa editrice
Krachmalnicoff di Milano (fino al numero 120 del maggio 1972, poi l'editore varierà più volte).
Da
questo primo numero in mio possesso posso dedurre che la prima
uscita risale
al 1960 e da quelle poche notizie trovate in rete, che il primo numero titolato solo "DISCOTECA", con il complemento al titolo di Rivista mensile di dischi e musica", risale al 15 ottobre del 1960. Luogo di edizione variabile.
Dal numero 85/86 del 1968 al numero 106 del 1970 il titolo si amplia a DISCOTECA HI.FI. Rivista di dischi e musica
I contenuti vertevano principalmente sulla musica lirica e classica in
tutte le sue sfumature, senza dimenticare gli altri generi dal jazz
(costantemente a cura di Franco Fayenz, sporadicamente affiancato da
altri collaboratori) al
blues. Negli anni 70 arriva anche il pop-rock che piano piano
conquista sempre più pagine, prima con il solo Massimo Villa, a curare
le recensioni e qualche articolo. Poi conquista uno spazio fisso
ben definito chiamato appunto "Pop spazio" (dal numero 116 del 1971),in
cui raccoglie articoli e segnalazioni. Succede a Massimo Villa
Guido Harari che iniziò a curare la rubrica Pop spazio dal numero 135 e
dal numero 136 ad alimentare le segnalazioni di uscite discografiche
pop-rock arriva Riccardo Bertoncelli con una sua nuova rubrica chiamata
"gli outsiders... ovvero i dischi che non hanno ancora circolazione in
Italia né speranza prossima di averne". Entrambe le rubriche
cambieranno nome nel corso del tempo diventando rispettivamente "Pop
eye" e "Se ne parla..."
Stesso progressivo incremento
possiamo notarlo con l'alta fedeltà con le relative
prove tecniche e novità, argomento in crescente interesse e diffusione
fin dai primi anni
'70, infatti il titolo si amplia e diventa come già detto, Discoteca Hi-Fi (già nel 1968), poi
dal 1971 Discoteca Alta Fedeltà fino a ritornare, col numero 190-191
del gennaio-febbraio 1979,
Discoteca
Hi Fi e sparisce completamente (o quasi) il sottotitolo e cambia una
prima volta l'aspetto grafico fino al numero 222 del 1981 in cui il
sottotitolo diventa "Giornale di cultura musicale audio e video" e
varia di nuovo la grafica della testata. Intorno alla fine degli anni
'70 arrivano nuovi collaboratori: Enzo Gentile in particolare, ma anche Massimo
Giuliano, Luca Majer Paolo Scarpellini, Roberto Cacciotto e, solo nel 1979, Alberino Daniele Capisani ad affiancare Riccardo
Bertoncelli in ambito folk-pop-rock e Marco Pastonesi a curare la parte
dedicata al blues.
Dopo aver citato sommariamente i collaboratori e curatori delle pagine
dedicate alla musica pop-rock-folk-blues volevo elencare almeno i
principali collaboratori che nel corso dei 13 anni in mio possesso si
sono affiancati o succeduti nella cura dei contenuti di una rivista
sicuramente di notevole livello qualitativo:
in ordine sparso ... Piero Rattalino, Emilio Gavezzotti, Angelo
Foletto, Carlo Majer, Roberto Pugliese, Rodolfo Celletti, Denis Gaita,
Antonio Pressi, Barbara Petrucci, Lorenzo Fratti, Marcello
Conati, Giorgio Gualerzi, Armando Gentilucci, Mario Vicentini, Giuseppe
Pugliese, Francesco Degrada, Ugo Cubeddu, Enzo Beacco, Susan Gould,
Valeria Pedemonte. Franco Fabbri, Rubens Tedeschi, Paolo Fenoglio,
Paolo Petazzi, Aldo Nicastro, Riccardo Vianello, Renato Garaviglia,
Alfio Agostini, Marco Brunamonti, Antonio Pressi, Mario Pasi,
Tito Saffioti, Roberto Brambilla, Luca Cerchiari, Bruno Lepido,
Patrizia Luppi ...
Sezione Hi-Fi: Piero Lomazzi, Luigi Sasso, Janvier Granito, E. Ghizzoni
Il numero 107 è quasi interamente dedicato alla musica
futurista, qui sotto copertina e sommario:
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