Roman high, Roma sotto / Fallo !

Il sottotitolo del numero 0 e del numero 1: Happening in off-beat-sexy-underground-crazy-free in italiano-english every two weeks-quindicinale

Inizia le pubblicazioni nel 1971 con il numero 0 (la copertina sopra a destra)

Redazione:

via Santa Dorotea 3 00153 Roma

via A. Tittoni 4 00153 Roma

‘’Aveva 12 pagine (per L. 150) e la stessa copertina del numero 1 ma in bianco e nero.
Sull'angolo in alto a destra veniva impresso con un timbro la dicitura "number 0"
E' un po' la presentazione del giornale che all'inizio doveva essere solamente un guida alternativa (bilingue) alla citta' di Roma’’. (Marcello Maiorani)

...poi velocemente si trasformò in un interessante contenitore di controcultura: droga, musica, cinema, femminismo,  sesso,  rivoluzione, molte notizie....

Editore: Angelo Quattrocchi, Beverly Axelrod

Contributors del n. 0: Enzo Ungaro (cinema), Dario Salvatori (musica), Ivan (counterculture) ed altri

Contributors del n. 1: Enzo Ungaro (cinema), Dario Salvatori e Marcello Maiorani(rock), ed altri

Con il numero 4 inizia Fallo ! ispirandosi al libro di Jerry Rubin, Do it! (1971). Numero che viene sequestrato a Roma e a Venezia per oscenità.

Il nome si affianca inizialmente a Roman High Roma Sotto. Dal numero 5 al numero 7 si chiamerà solo Fallo!

Il numero 5, del 1972, esce con allegato il manifesto elettorale del Movimento
Ippi: “Noi di Fallo! ci siamo imbarcati nell’impresa del «Movimento Ippi», ed
abbiamo presentato un simbolo (il jolly) e un decalogo liberatorio hippie, sulla scorta delle esperienze dei Provos di Amsterdam e di Jerry Rubin a San Francisco. (...) “
Molti hanno capito lo spirito con il quale abbiamo lanciato l’idea: ridicolizzare le elezioni, che sono un gioco organizzato dai padroni, con le leggi dei padroni, e a solo vantaggio dei padroni. Noi, presentando il nostro simbolo e il nostro decalogo abbiamo fatto atto di presenza e usato con astuzia (brechtiana?) i i media del nemico. Abbiamo fatto passare sulla stampa di tutta Italia la divisione tra droghe leggere e pesanti, abbiamo chiesto, come cosa ovvia, l’eliminazione del servizio militare, delle eredità, e di tutti i luoghi di pena (i supermercati)” (da Fallo! n. 5).

In particolare con gli ultimi due numeri gli argomenti a carattere musicale prendono un po’ il sopravvento.

Con il numero 7 del gennaio 1973 terminano le pubblicazioni sebbene fosse in preparazione il numero 8 che poi non è mai uscito.

 

Articolo estratto dal numero 3 di Roman high Roma sotto

PER USCIRE DALLA TRAPPOLA

"Queste sono tre cartelle Incazzate nei confronti di una situazione che continua a tagliare le gambe ad  una intera generazione di possibili ribelli, di possibili yippies Italiani, di possibili marxisti non burocrati non cristallizzati In dogmi e dictat.

La verità è che in questo paese la stampa per giovani è castrata, la stampa underground è castrato. la musica rock è castrata. E il rock è ribellione. E la stampa underground è libertà e rivoluzione. E i giornali per giovani sono gioco e divertimento. E senza tutto questo ti resta ben poco per organizzare situazioni e modi di vita aIternativi.

Qui stiamo ancora a domandarci se In Italia il Movimento esiste, mentre altre nazioni sul Movimento ormai hanno tutta una storia vissuta che continua ad essere raccontata e a dispiegarsi sulle pagine della stampa alternativa, su libri scritti dai grandi sacerdoti dell'underground Internazionale e sul solchi dei dischi più aggressivi e intensi.

La verità è che qui la faccenda è cominciata rnale fin dall'inizio.

1) Arrivano i Beatles e quello che di significativo si portano dietro, è il 1964. In pochi mesi una generazione si riconosce. Nasce il primo giornale per giovani: BIG. Avrebbe dovuto essere un urlo, una scossa elettrica. Sono In molti a sperarci. In pochi mesi la rubrica riservata ai lettori ha 13.000 soci, una cifra miracolo per il '64. Appare evidente che anche in Italla il Movimento ha reali possibilità di nascere e fiorire. Ma non ci vuole molto ad accorgersi che BIG è nato soltanto come speculazione da parte di un megalomane brizzolato con tanto di ferrari. Servono sempre più soldi per le idiote megalomanie dell'editore, Il giornale si commercializza sempre più. Conclusione: 1967, l'editore va in galera per truffa, il giornale muore. Per molti è un duro colpo. Cominciano le prime defezioni.

2) Scoppia il boom dei complessi. Sulla scia della musica che arriva da fuori, ovunque spuntano gruppi. E' il 1965. E' un movimento spontaneo, un'esigenza vera. Molti ci sanno veramente fare, ma avrebbero bisogno di un aiuto, sopratutto economico: i più hanno strumenti scadenti. In Italia anche la musica pop nasce all'insegna del sottosviluppo. Le uniche a poter intervenire con dei capitali sono le case discografiche: scritturano e lanciano i primi complessi. Ma a quel punto è già tutto compromesso. I dirigenti infatti hanno intuito la possibilità di grossi guadagni, ma non hanno capito il perché di quella musica. E' gente educata alle note del maestro Angelini, hanno tutti più di cinquant'anni e vestono distinti completi scuri: come potrebbero capire?

Il conflitto fra generazioni si esemplifica per mesi a ritmo di chitarra elettrica. I discografici da perfetti incompetenti chiedono:  più semplicità, più commercialità, più tranquillità, più italianità... E i gruppi invece continuano a proporre musiche e testi che arrivano diritti alle orecchie e allo stomaco dei ragazzi che si stanno facendo crescere i capelli. Ma dura poco. Il ricatto dei successo, il richiamo delle telecamere; i soldi facili addomesticano tutti.

3) Il fallimento  ormai evidente del giornale ufficiale, spinge molti gruppi che hanno raggiunto un buon livello di coscienza a tentare la strada della stampa underground. Nascono un po’ ovunque in Italia giornali non autorizzati e autofinanziati: Palermo come Monza, Roma come Milano, Lucca come Bari, Hanno il loro giornale autenticamente underground. Ma ancore una volta è la mancanza di fondi a compromettere tutto. I ragazzi non hanno una lira, chiedono finanziamenti al complessi, ma questi si sono commercializzati e se ne fregano, molti giovani sarebbero disposti a lavorare anche otto ore al giorno per poter versare i guadagni nelle tasche del Movimento. Ma lavoro non si trova. Ancora una volta è l'Italia della disoccupazione e del sottosviluppo economico e culturale a tagliare le gambe ad una società alternativa che per nascere e crescere ha bisogno di succhiare soldi all'avversario, ha bisogno di muoversi tra le maglie di un Sistema Opulento al quale sia possibile sottrarre capitali.

A questo punto sembra tutto compromesso. Ma fra i ragazzi che continuano a maturare all'ombra delle idee della Nuova Sinistra, che prendono trip, che si trasformano nella generazione più stonata e più lucida che si ricordi, l'esigenza di una società alternativa non muore, ma si gonfia.

Il Sistema naturalmente continua a non capire. Un altro editore esce con una testata per giovani, è CIAO 2001. L'editore è dichiaratamente fascista, non lo nasconde neanche e con una logica tutta sua pretende di mediare le sue idee con quelle dei ragazzi che vivono con il sacco a pelo sulle spalle. Pretende di parlare di rivoluzione senza mai usare la parola marxismo. Ogni tentativo all'interno della redazione per modificare la linea del giornale viene soffocato, anzi perché non si corrano rischi in redazione viene imposto un giornalista sessantenne che ignora ogni cosa sul Movimento e un redattore dei quotidiano più fascista di Roma: il TEMPO. La società di pubblicità fa il resto chiedendo censure e imponendo argomenti consumistici inaccettabili. Il giornale viene rapidamente emarginato e oggi, anche se esce ancora, ha smesso di avere qualsiasi voce in capitolo nella storia di questa generazione. Intanto nelle Case discografiche ancora oggi continuano ad essere vecchi signori che votano liberale e odiano la «cagnara» dei complessi i dirigenti, all'insindacabile giudizio dei quali, sono costretti a sottoporsi i gruppi che vogliano incidere dischi.

Eppure, malgrado tutto, il Movimento ha continuato a vivere; te lo dimostrano le decine di comuni che continuano a nascere, la partecipazione incondizionata di tutti alle manifestazioni di piazza, la nascita di testate come Re NUDO, ROMA HIGH ROMA SOTTO, IL SOTTERRANEO, ECC e anche le decine di migliaia di ragazzi che si ritrovano ad ogni concerto di musica pop.

Ma per uscire dalla trappola è necessario fare qualcosa.

1) Scalzare delle loro sedie, eliminare, annientare i dirigenti delle case discografiche. Le centinaia di ragazzi che oggi sono degli autentici esperti in fatto di rock hanno il dovere di entrare nel sistema e di infiltrarsi nelle case discografiche. Il giorno che saranno loro a scegliere cantanti e gruppi, la situazione cambierà di colpo: dalle casse dei sistema cominceranno a scivolare soldi verso le tasche del Movimento e tutto riprenderà a muoversi.

2) Boicottate tutti i giornali per giovani prodotti dal Sistema e dai suoi editori fascisti. Non ha nessun senso spendere 200 lire per roba di quel genere.

Se avete voglia di lavorare fate giornali, non importa se falliscono, questa è una generazione di falliti, non importa se sono sovversivi, questa è una generazione di ribelli. Se avete amore per i vostri fratelli e compagni create comuni, non importa se vanno all'aria, le ricreerete, questa è una generazione di irriducibili.

3) Prelevate ogni volta che potete soldi alla società dei mass media, ogni metodo è permesso, ogni mezzo è buono, ma non dimenticate di usare i soldi per il Movimento: ne ha bisogno.

4) Partecipate sempre e comunque ad ogni raduno, ad ogni manifestazione, ogni dimostrazione, ogni concerto, ogni casino che vi permetta di ritrovarvi con i vostri fratelli e sorelle, con i vostri compagni e compagne: incontrarsi è fondamentale, nascono idee, progetti, voglia di fare.

5) Collaborate alla creazione di una Società alternativa con qualsiasi mezzo disponiate. Se avete solo le vostre idee fate progetti, non importa se sono pazzi, questa è una generazione di pazzi, non importa se sono pericolosi, questa è una generazione di spericolati."