re nudo 28
Pop festival alternativo di Catania
(26 27 28 giugno 1974)

Organizzato da il Gruppo Autogestione Musica (GAM)

"Organizzare un festival gratuito di musica libera con una organizzazione alternativa, vuol dire fare i conti con quella che è oggi come oggi la mercificazione della musica, destinata, al pari di ogni prodotto della cultura giovanile, ad essere oggetto di consumo alienante e passivo più che di cosciente partecipazione. Vuol dire opporsi coscientemente alla presunta stampa progressista, alle recensioni pagate, ai gruppi pseudo-avanguardia. Vuol dire creare con consapevolezza una situazione diversa" (...) (da Re nudo numero 28 giugno 1974)

"Ce l'abbiamo fatta.
Tre contusi, quattro tende tagliate, un paio di centinaia di freks scappati, mobilitazione permanente del servizio d'ordine (Movim. stud. Lotta Continua e GAM) per tre giorni e tre notti. La polizia in assetto di guerra che circondava il campo dietro agli alberi; chiunque si allontanava dal campo rischiava insulti, aggressioni, intimidazioni dai celerini.
Questa la cornice del pop festival alternativo che si è svolto a Catania il 26, 27, 28 giugno in coda al Lambro. Ma nonostante questa situazione e le pressioni continue della questura a sospendere l'iniziativa siamo andati fino in fondo.

Primo giorno. Nel campo sportivo della Playa alla periferi di Catania c'erano un paio di migliaia di persone. Mancano ancora 4 ore all'inizio dello spettacolo e c'è un sole della madonna. La serata si prospetta brutta. Nessuno dei gruppi musicali un minimo conosciuti è presente tranne gli UNO che hanno affittato l'amplificazione ma che non suonano per via delle 12 ore di viaggio. Infatti la prima sera nonostante la buona volontà dei gruppi locali, lo spettacolo è debole. In più una tensione maledetta data dalla presenza di molti curiosi e fascisti. Il palco è alto 30 cm. Basterebbero 50 squadristi e spaccherebbero tutto. Portiamo il servizio d'ordine, circa 30 compagni, a difendere l'amplificazione. Nessun incidente di rilievo nella serata. Durante la notte il momento più brutto. Bande di teppisti armati si introducono nel campo: coltelli, catene, bastoni. Picchiano tutti quelli che incontrano ancora svegli, si accaniscono con le tende ai margini dell'accampamento. Una ragazza viene violentata. l'indomani mattina teniamo un riunione di massa fra S.O. compagni sparsi, freaks e giovani proletari locali. Mentre almeno in cento se ne vanno terrorizzati o spaventati dalle cattive vibrazioni, altri decidono di fermarsi e lottare col servizio d'ordine. A questo punto siamo una sessantina e più in ronda permanentepoi si genera anche fra gli altri una consapevolezza e una vigilanza che cementerà molto tutti i partecipanti. Immediatamente tutte le tende vengono radunate in un punto specifico e vengono sorvegliate a vista (...)

Secondo giorno. E' sabato e il flusso aumenta, la giornata è tranquilla. Arrivano Bennato, Villa, Rocchi, gli Aktuala Finardi, Donatella Bardi. La sera con quasi se-settemila persone temiamo il peggio. I teppisti sono molti i curiosi anche i compagni pure ma sembrano aver paura a manifestarsi. Quando salgono gli Aktuala e Rocchi sembra tutto calmarsi. La tensione cala, nessun incidente.

Terzo giorno. Dopo un'altra notte di grande mobilitazione con lo spostamento delle tende intorno al palco arrivano gli Area. "per favore non fate Lobotomia, qui rischiamo il linciaggio!". Questa l'invocazione dei responsabili del servizio d'ordine e anche il nostro. Ares Tavolazzi sembra contento e dice "Ma và, che a noi piacciono le situazioni calde!".
La violenza della musica degli Area riesce a schiacciare il pubblico in modo totale. Alla fine quando scendono dalla piattaforma/palco con i fari puntati contro il pubblico, il servizio d'ordine al palco si stringe dietro ai musicisti. Ma anche a questo punto non succede niente, perfino qualche applauso, pugni chiusi e quasi nessun fischio.
Ce l'avevamo fatta. La seconda città più nera d'Italia ha subito un festival alternativo di tre giorni e tre notti, senza recinti, senza transenne, senza l'intervento attivo della polizia. I compagni locali del GAM, Calleri, Musumeci possono andare ben fieri di quanto hanno fatto.
" (da Re nudo numero 28/29 settembre/ottobre 1974)