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Get ready
Il primo numero di Get Ready esce a Milano alla fine del 1971 al costo di 300 lire / 36 pagine
Casa editrice Lo Spinello - sede redazionale provvisoria: via Bazzini 14 Milano
Hanno collaborato al numero 0: Ines Curatolo, Barnaba Fornasetti, Giorgio Cerquetti, Lorenzo Vassallo, Enzo Manna, S.I.M.A.
Direttore responsabile: Marcello Baraghini
Sommario:
Pag. 4 George Harrison/Hare Krishna
Pag. 6 La rivoluzione sotterranea
Pag. 9 Bo Bo Bolinski di R. Crumb
Pag. 10 Frank Zappa articolo/intervista
Pag. 14 Emerson Lake & Palmer Lp
Pag. 15 Santana LP
Pag. 16 Inserto SIMA sulla droga
Pag. 22 Mc5 / Jeff Beck
Pag. 24 Richard Alpert / Baba Ram Das
Pag. 25 L.S.D.
Pag. 29 Miles Davis Group
Pag. 30 Jimi Hendrix
Pag. 32 Azione !
Pag. 34/35 Fumetti
Successivamente ne escono altri 4 numeri. Tutti nel corso dell'anno 1972
Il
direttore responsabile: Marcello Baranghini nel n. 1 scrive: “Accetto
di fare il direttore responsabile della rivista Get Ready per
vanificare la legge fascista sulla autorizzazione di materiali stampati
che esige un direttore iscritto allo albo dei pubblicisti instaurando
così una vera e propria censura preventiva che è in contrasto coi
principi della costituzione sulla libertà di stampa”.
Il n. 0 e il n. 1
sono a forma di joint. La rivista si occupa prevalentemente di musica e
di droga, bellissima grafica. Fumetti di Crepax, Crumb, Hayes ecc.
Testi del “Sima” (Organizzazione alternativa con settori specializzati
in droga), B. Fornasetti, G. Cerquetti, L. Vassallo, L. Valcarenghi e
altri, un testo su “Erotismo e rock”. Recensioni e interviste musicali:
Emerson Lake & Palmer, Santana, Frank Zappa, MC5, Miles Davis, Jimi
Hendrix, Neil Young, Jefferson Airplane, Jehtro Tull, Beatles, Alice
Cooper, Grateful Dead, Jimy Hendrix, Emerson Lake & Palmer, Pete
Townshend, Frank Zappa. Interviste con John Mc Laughlin, Allen
Ginsberg, William Bourroughs.
“Il Copyrighy o proprietà letteraria è un
tabù borghese che va abbattuto. La proprietà nel suo significato
borghese è un furto. La proprietà del pensiero e delle sue forme oltre
ad essere un furto è anche un insulto” (Get Ready, n. 0).
“Controcultura per noi significa vita alternativa non esiste un
giornale un complesso
un film un manifesto... alternativo se non è prodotto da una vita alternativa.
All’interno di una struttura alternativa non deve esistere il potere ma
deve esistere il potere per combattere quello del sistema che ci
sfrutta.
All’interno delle nostre strutture mettiamo in pratica la rivoluzione
della coscienza, la rivoluzione psichedelica che serve ad abbattere gli
schemi di vita imposti dal potere. Viviamo in modo di fregare il
sistema con i suoi mezzi consumiamo quello che serve dividendo e
ammortizzando le spese; nel frattempo costruiamo una situazione che ci
permetta di essere autonomi cioè di consumare sempre di meno e di
vivere sempre di più insieme!” (Get Ready, n. 1).
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