Articolo tratto dal settimanale L'Espresso n. 50 del 16 dicembre 1979

"Quell'editore ha un buon orecchio"

di Roberto Gatti e Alberto Dentice

Quanti sono i peiodici di musica in Italia ? Ad un attento conteggio delle principali riviste di HiFi, musica classica, jazz, pop, rock le testate presenti attualmente sul mercato risultano più di quaranta. Senza contare le decine e decine di pubblicazioni sporadiche: dossiers, fogli-manifesto, i vari giornaletti dichiaratamente promozionali sfornati a getto continuo dalle case discografiche. Una valanga di pubblicazioni che affolla quotidianamente le edicole, le librerie, i negozi di dischi. E le case degli italiani.
La consapevolezza diffusa, ormai, che la musica svolge un ruolo indispensabile per la comprensione di certi fenomeni culturali contemporanei, ha prodotto il suo logico effetto: il pubblico vuole si ascoltare, ma anche informarsi, capire, conoscere. Chi pensava che il bombardamento musicale inflitto quotidianamente dai mass mediaavrebbe minato alla base la ragion d'essere della maggior parte delle riviste del settore, cioè l'aspetto promozionale, ha fatto male i suoi calcoli. "La radio non c'è più" sostiene Michele Di Lernia capo ufficio stampa della casa discografica EMI, "nel senso che c'è troppa confusione e, come insegna McLuhan, l'eccesso di messaggi azzera il messaggio". E sono in molti a pensarla come lui. Per Juri Grand, rappresentante per l'Italia della Deutsche Grammophon "la gente è frastornata dalla musica che ascolta tutto il giorno, non sa scegliere, non sa orientarsi, allora ricorre alla rivista specializzata che informa, consiglia, ammonisce".

Secondo un'inchiesta Demoskopea condotta nel 1979 per conto dell'editoriale Suono, i lettori dei periodici di musica sono anche i maggiori acquirenti di dischi LP. Il povero musicomane, quello che compra 4 o 5 riviste al mese, che vuole tenersi aggiornato ma anche divertirsi, trova schierato davanti a se un esercito poderoso e ammiccante di testate musicali, ognuno con la sua squadra di appartenenza, ognuna rivolta ad una pre-selezionata fascia di pubblico. Ecco loschieramento delle riviste: da quelle per i patiti dell'alta fedeltà (di cui ben sei appartengono al gruppo "Suono" di Gianfranco Binari e Daniele Caimi) come Stereoplay, HiFi musica, Stereoguida, Suono, SuperStereo sempre fitte di recensioni e soffietti; a quelle per i tifosi del pop e del rock, scritto in linguaggio da "aficionados" quale Popster (la più appetitosa), Ciao 2001 (la più anziana e popolare), passando per le nuove arrivate Music, Nuovo Sound (? proprio nuova non direi... Ndc), FotoRock; per finire con le riviste di musica classica e di jazz, come Jazz, La rivista del jazz, Musica, Musica viva, la veterana Discoteca HiFi, la prima - dieci anni fa - a introdurre recensioni discografiche di "classica". Ma è impossibile elencarle tutte. Comunque, fino ad oggi, la grande maggioranza di queste pubblicazioni si è limitata all'inseguimento e alla diffusione di miti e riti musicali lanciati dalle case discografiche, con rari spunti per l'approfondimento, la scoperta, la critica. Tutte insieme, queste riviste, non coprono più del 10% del mercato potenziale, sempre secondo le statistiche della Demoskopea. Siamo ancora sotto la media francese e tedesca che è circa del 25%. Questo significa che la situazione offre ancora parecchie possibilità di riuscita per chi voglia lanciarsi in avventure editorial-musicali piuttosto redditizie.

E tanto per cominciare, tra questo dicembre e il prossimo gennaio, faranno la loro apparizione ben sette riviste musicali nuove di zecca; alcune con grandi ambizioni culturali, altre di carattere più spiccatamente giornalistico e d'intrattenimento. La prima Banchetto Musicale, diretta da Gabriele Rifilato, sarà un mensile di musica classica che "si rivolgera in particolare ai giovani, ma anche a tutti i musicofili di media cultura musicale che trovano troppo ardua la rivista d'impianto scientifico del tipo La nuova rivista musicale italiana o Studi di Musica e troppo noioso il gergo critico delle altre". Del cast dei collaboratori faranno parte tra gli altri Luigi Bellingardi, Lorenzo Tozzi, Pietro Acquafredda, ai quali va aggiunta una fitta schiera di corrispondenti dall'italia e dall'estero. La rivista (64 pagine, 30 mila copie di tiratura iniziale) sarà divisa in cinque settori, concerti (cronache e calendari), dischi, RaiTv, libri e conservatori. Fra le rubriche curiose, "stampa" metterà a confronto di volta in volta gli argomenti salienti delle quattro più prestigiose testate di musica classica nel mondo (Grammophone, Diapason, Fonoforum e Opera News); mentre "La Critica" sarà una rubrica satirica, "alla Benni" (il corsivista del Manifesto e di Panorama, ndr) "sulla critica dei vecchi tromboni".
Luigi Pestalozza, musicologo e critico di Rinascita, è il direttore di Musica/Realtà, che uscirà da gennaio, con periodicità quadrimestrale. Dovrebbe costituire l'altra faccia di Laboratorio musica, il mensile diretto da Luigi Nono apparso nel giugno scorso come canale d'informazione della sperimentazione didattica sviluppatasi - fuori dai conservatori - nelle scuole dell'Arci. Mentre Laboratorio musica ha impostato un discorso di alfabetizzazione musicale, Musica/Realtà, edita dalla barese Dedalo con contributi del Comune di Reggio Emilia, "sarà una rivista d'impianto storico.critico" spiega Pestalozza. Nel primo numero compariranno saggi di Franco Fabbri, Diego Carpitella, Filippo Bianchi, Enrico Fubini, Piero Santi. In futuro sarà dato grande spazioa atemi come il rapporto tra musica e scienza, alle avanguardie e alla sperimentazione.

Fra le riviste non musicali esistenti sul mercato qualcuno ha deciso di sfruttare il favore crescente del pubblico per la musica. E' il caso di Scena. sorta come rivista di solo teatro, nei suoi quattro anni di vita si è gradatamente aperta ad altre forme d'arte: cinema, musica, animazione. "La nostra è stata una scelta quasi obbligata" spiega antonio Attisani, il direttore responsabile, "perché è ormai impossibile scindere le esperienze teatrali da quelle musicali, e analizzarle con ottiche separate". Questa è la ragione per cui, a partire da gennaio (1980 ndc) Scena si qualifichera come "la rivista dello spettacolo" e assumerà cadenza mensile. Ma non è finita, perché agli abbonati e soltanto a loro, Scena darà in omaggio un inserto speciale - Achab, come il nome del cacciatore della mitica balena bianca - di volta in volta dedicato a singoli argomenti. Il numero di gennaio è già pronto: riguarda l'elettronica in generale, e le sue applicazioni musicali e televisive, con interventi di Mauricio Kagel, Daniel Charles, Philip Glass e Morton Feldman. A questi, che si possono considerare come nuovi collaboratori della rivista, Scena aggiunge quelli dei padri fondatori: Goffredo Fofi, Paolo Petazzi, Gianni Volpi, Stefano De Matteis.
Completamente nuovo - il primo numero uscirà infatti il 15 gennaio - è l'altro mesile musicale milanese. Si chiama 80! (sarà Musica 80 ...ndc) e sarà edito dalla Multhipla, la casa che già pubblica Alfabeta. Da questa, la nuova rivista erediterà la veste editoriale: 24 pagine formato tabloid (ma non sarà cosi ...ndc), una grafica povera essenziale, ma con un uso spettacolare delle fotografie, "80! sarà la rivista più presuntuosa d'Europa" esordisce Franco Bolelli, una delle tre "B" del comitato di redazione (le altre sono Riccardo Bertoncelli e Franco "Bifo" Berardi). "Si occuperà di musica in modo del tutto tendenzioso, facendo parlare direttamente i protagonisti: John Cage, Giancarlo Cardini, i gruppi del nuovo rock bolognese e tanti altri". Ma 80! si occuperà anche di cultura in generale, con sostanziosi contributidi alcuni dei "nouveaux philosophes" parigini (Gilles Deleuze, Jean François Lyotard), di satira (in ogni numero ci sarà un corsivo di Benni sulla musica di consumo), di "comics" curati da alcuni ex collaboratori di Cannibale: Filippo Scozzari, Massimo Tamburini, Andrea Pazienza. Sarà insomma una sintesi di Alfabeta e del Male, "modelli amati/odiati" come dice Bolelli, "di cui non si può tenere conto".
Più modesti i progetti di altre due riviste musicali. La bolognese Harpo's bullettin, redatta da Giancarlo Riccio, Nino Jorfino, Oderso Rubini e Anna Persiani, della quale, come per L'Asino del primo dopoguerra, si può certo dire che "esce quando può". E infatti finora ne è uscito un solo numero in occasione della prima edizione di "Bologna rock", nell'aprile scorso. Ma un'altro numero è in corso di stampa e dovrebbe uscire per natale. Anche questo assumerà un carattere monografico, sulla vocalità femminile, con interviste esclusive a Nina Hagen, Joni Mitchell e Patti smith e con materiale inedito su Janis Joplin.
Altro progetto: un quindicinale, ideato dalla Fgci, per colmare lo spazio della scomparsa Città futura. Il titolo non è ancora scelto: c'è chi punta su Moby Dick e chi forse più gucciniano, su La Locomotiva. Ma è certo che uscirà entro gennaio, dapprima a Milano, poi a Napoli e a Roma. Non sarà una rivista nazionale, una serie di riviste locali che permetteranno una capillare "partecipazione di base". E la musica? Di tutto un po', dal rock alla contemporanea, al jazz, al follk, senza privilegiare alcuno dei generi presenti sul mercato.

Per finire, ecco una notizia che ha messo in subbuglio l'ambiente specializzato. Rolling Stone, la prestigiosa rivista americana di musica e costume giovanile, avrà una sua gemella italiana. Stessa testata, stesso formato e grafica. Il passaggio dei diritti è gia avvenuto. Proprietario della testata, che tenta di rilanciare su scala internazionale i fasti di Muzak e di Gong, sarà il signor Joe Lodato. I promotori dell'iniziativa: Maurizio Baiata e Franco Schipani, due nomi molto noti nel giornalismo musicale. Saranno anche i responsabili redazionali del nuovo ufficio di new York."

All'interno dello stesso articolo c'è una finestra dedicata alle fanzine ....

Chi è più selvaggio di me di Alberto Dentice

Un capitolo a parte spetta alle fanzine. Che cosa sono? Sono le riviste povere di musica rock. Il nome (contrazione dall'inglese "fans-magazine) sta a indicare, appunto, le pubblicazioni ideate e gestite dagli stessi fans. Di recente in Europa sono proliferate a centinaia sul modello di Sniffin' glue (la prima fanzine anglosassone redatta da Mark Perry, attuale leader del gruppo rock Alternative Tv, nel già lontanissimo 1976). Sono veicoli di contro-informazione prodotti dall'interno del movimento punk e dai gruppi della "new wave".
In Italia ne sono nate e defunte a decine, e continuano a spuntare ogni giorno, specie nell'area bolognese e a Milano. Stampate e distribuite con mezzi di fortuna (raramente si trovano in edicola), pubblicano interviste, recensioni, foto, foto-montaggi, vignette, disegni poesie e testimonianze che esprimono umori e aspirazioni di un arcipelago giovanile sommerso. Qualcuno, ogni tanto, allega perfino delle musicassette registrate in concerti dal vivo.

Ecco un elenco delle novità e delle principali fanzine attualmente stampate in Italia.
RED RONNIE'S BAZAR. La più diffusa rivista della "demenza creativa" bolognese. Editore, redattore e distributore, Red Ronnie, un ciclonico trentenne, ex programmatore radiofonico e attuale collaboratore di una nota rivista di musica pop; il direttore responsabile invece è Bonvi, il disegnatore di Sturmtruppen e di Supergulp. Il quarto numero (mille copie 36 pagine) sarà sul mercato a fine dicembre. Conterrà fra l'altro due dischi gadgets di una nuova etichetta bolognese, la NIce labe, e una monografia su Mark Perry. Fra i recensori, una firma di prestigio: Lenny Kaye, ex critico musicale di Rock Scene e attuale chitarrista del Patti Smith Group.
ROCKERILLA. Periodicità mensile (o quasi), edito a Savona, direttore Gian Paolo Carlini. Dal numero di ottobre (nuovo formato) sembra rientrata in un normale décor da rivista specializzata e i lettori lo notano con rammarico.
LUX. Sarà sul mercato da metà dicembre a Bologna. E' nata dall'esigenza di alcuni gruppi musicali e intellettuali di trovare un canale d'espressione diversao da quello del concerto e del disco. Intenzioni programmatiche: "seguire le situazioni musicali locali e allo stesso tempo stabilire relazioni con esperienze in corso negli Usa e soprattutto in Germania". Sono previsti altri due numeri: Lux interior (politica) e Luxury (sesso).
SVACCO, E' l'organo dei demenziali milanesi, quelli che fanno capo al centro sociale Santa Marta (soprattutto i Kaos Rock). Finora ne è uscito un solo numero, abbastanza programmatico: "La demenza non spiega niente, non fa discorsi, non giustifica, non ti da le dritte per vivere, non predica e non insegna". Forse è per questo che Svacco è un foglio quasi bianco.
NUOVA MUSICA. Bimestrale redatto a Torino da Riccardo Bergerone, Giampiero Gallina, Michele Mannucci e Renzo Pognant Gros. Si occupa esclusivamente di jazz, di musica improvvisata, di musica contemporanea. Il primo numero interamente dedicato al festival del jazz di Moers, riporta una lunghissima intervista al flautista James Newton e una esauriente discografia.


     
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