musica 80

Musica 80

Il primo numero esce nel febbraio del 1980 al costo di 1.500 lire / 56 pagine

Qui di seguito la recensione di Daniele Caroli tratta da SuperStereo n.9 del 1980:

"E' uscito ai primi di febbraio il primo numero di una nuova rivista musicale, il mensile Musica 80 in cui si ritrovano nomi familiari agli appassionati (Franco Bolelli, Riccardo Bertoncelli), affiancati ad esponenti della cultura alternativa (franco Berardi Bifo, Gianni Emilio Simonetti).
Come prevedibile, posizioni estremistiche e scelte rigorose si alternano a interveti stimolanti e aperti, spesso schiettamente spiritosi. Se la grafica si attesta nel campo della fanzine, ingannando sulle prospettive della pubblicazione e rendendo in qualche caso dispersiva la lettura, il debutto risulta ricchissimo di temi e argomenti: No wave e Apocalypse now, David Byrne e Anthony Braxton, Philip Glass e The Wall recensito da Simonetti. Molto da leggere molto da discutere, qualcosa da saltare perché intile (ma il progetto all'insegna del patchwork, deve prevedere anche questa possibilità). Musica 80, senza pretendere di essere informativo in quanto rifiuta gli schematismi, da' invece parecchio anche su questo versante, con recensioni di dischi (5 pagine) e soprattutto con svelte interviste (James Chance, Devo, Francis Coppola, Braxton). Certamente si viene a colmare una lacuna nella stampa musicale, ferma in Italia alla sicurezza dell'ovvio e del "popolare", quando non impantanata nelle secche della specializzazione a tutti i costi. Difetti questi non certo attribuibili al nuovo mensile: vedremo se la stessa strada verrà battuta con costanza e consistenza anche nei prossimi numeri"

 

Comitato di redazione: Eric Alliez, Franco Berardi Bifo, Riccardo Bertoncelli, Giancarlo Bocchi, Franco Bolelli, Dario Fiori, Gloria Mattioni, Gianni Sassi, Gianni Emilio Simonetti, Maurizio Torrealta

Direttore responsabile: Franco Bolelli

Collaboratori: Ernesto Assante, Stefano Benni, Renato De Maria, Mario Gamba, Claudio Lolli, Filippo Scozzari etc etc.

Sommario:          

Pag. 2 James Chance di R. Bertoncelli
Pag. 5 Oltre il muro del suono di F. Bolelli
Pag. 6 Traiettorie di Bifo
Pag. 8 Philip Glass di F. Bolelli e A. Jorfino
Pag. 10 Rolling stones in Cina di Bifo e Paolo Scozzari
Pag. 14 Rock e metropoli di G. Mangini, A. Bernardi, S. Dall’olio
Pag. 16 Dopo Fioroni, canta De Gregori...
Pag. 17/21 Recensioni
Pag. 23 Dis/sonanze, Ambient/azioni di F. Bolelli
Pag. 24 Music for fiat di Giovanni Agnelli
Pag. 26 Bande di Stefano Benni
Pag. 26/27 Bowie di Bertoncelli / Berri
Pag. 32 Devo intervista di E. Assante
Pag. 34 Scenari folli del potere di Bifo
Pag. 36 Francis F. Coppola intervista di L.B. Morkang e D. Alper
Pag. 38 Più veloci della velocità di G. Mattioni
Pag. 40 Electric city di R. De Maria
Pag. 43 Laurie Anderson di Bertoncelli
Pag. 44 Americans on the move di Laurie Anderson
Pag. 46 Don Chisciotte al concerto di Claudio Lolli
Pag. 49/50 Anthony Braxton di F. Bolelli/E. alliez
Pag. 52 Logica punk retorica disco di M. Torrealta
Pag. 54 Lydia Lunch di M. Casadio

Musica80  1980
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Dal Blog di Igort prelevo le sue interessanti note al riguardo:

"Una rivista che segnò una svolta visionaria nell'approccio al racconto di una scena musicale, la si faceva tra Bologna e Milano. Ricordo benissimo il suo giorno di uscita, quando identificai la strana copertina semidisegnata del numero 1, nel febbraio 1980, nell'edicola di via Zamboni a Bologna. Uscì 10 mesi prima di Frigidaire, la dirigeva Riccardo Bertoncelli, la veste grafica è accreditata a Bruno Trombetti (complice in diverse invenzioni visive per la Cramps Records di Gianni Sassi) in collaborazione con lo studio Link. Ma dal secondo numero il sommario la attribuisce ai ragazzi della traumfabrik, che per l’occasione si chiamò Topo/graphic. Gli stessi che avevano dato vita a Electrolux, una piccola rivista inventata da Giampiero Huber. Topo/graphic (Bologna): Giampiero Huber (mente dei Gaz, poi degli Stupid Set) , Nicola Corona (grafico e fumettista, amico di Paz) , Giorgio Lavagna (cantante dei Gaz e poi degli stupid set) , Anna Persiani (che era l'anima grafica dell'Harpo's Bazaar, divenuta poi Italian records). Musica Ottanta aspirava ad essere la voce di una nuova generazione. La vita di questo piccolo gioiello durò dal febbraio 1980 all'aprile del 1981. 13 numeri che incarnarnano un'epoca."


Francesco Spampinato, storico dell’arte contemporanea e della cultura visuale, la  ricorda, così su facebook:

Fondata a Milano da Franco Bolelli nel 1980, guidata da Riccardo Bertoncelli e attiva per soli tredici numeri, la rivista Musica 80 rappresenta un peculiare modello di convergenza delle energie creative che emergono dalle ceneri del Settantasette italiano. Fondamentale è il coinvolgimento di alcuni degli animatori della cosiddetta Traumfabrik, laboratorio di sperimentazioni audiovisive nato all’interno di una casa occupata di Bologna. Alcuni di questi, tra cui Nicola Corona, Anna Persiani, Filippo Scozzari e membri della band Gaznevada, fondano per l’occasione il collettivo Topo/graphic, responsabile per le grafiche e i collage di natura postmodernista che definiscono l’identità visiva del mensile. Altri, invece, si dedicano ai testi, come il filosofo Franco “Bifo” Berardi, il filmmaker Renato De Maria, la giornalista Mariuccia Casadio e l’illustratore ed editor Stefano Tamburini. 
L’attenzione è riservata alla cultura post-punk – con una predilezione per la No Wave di New York – e a vari fenomeni musicali d’avanguardia. Sulle pagine di Musica 80 vengono celebrati, tra gli altri: David Byrne, James Chance, Brian Eno, Devo, Flying Lizards, Philip Glass, Nina Hagen, Pere Ubu, Residents, Steve Reich, Tuxedomoon, Suicide e Robert Wyatt. Alla musica, però, non è riservato un registro linguistico proprio da rivista musicale, persino negli articoli di critici musicali come Bertoncelli ed Ernesto Assante. Emerge, piuttosto, un’idea della musica come territorio di sperimentazione e forma di resistenza alla cultura dominante. Fondata su contrasti cromatici e intertestualità, la veste grafica rafforza questa attitudine anticapitalistica, accelerando le dinamiche subliminali alla base della sempre più mediatizzata società occidentale agli albori degli anni Ottanta.