|
|
Popster
Il sottotitolo: “la prima rivista poster
di musica pop, rock, soul, jazz, country”
Popster è una pubblicazione Publisuono
(Roma)
Direzione editoriale:
Daniel Caimi e Gianfranco Binari
Realizzazione: Massimo
Stefani e Danilo Moroni
Il
primissimo numero (che non ha indicazione di data ma esce certamente
entro la fine del 1976) è sostanzialmente il poster di Mick Jagger
ripiegato a formare sul retro del poster 8 pagine quasi interamente
dedicate ai Rolling stones: una intervista esclusiva a Brian Jones, la
discografia completa inglese e americana, la storia. Inoltre l’unica
pagina extra contiene brevi segnalazioni di nuove uscite discografiche.
Tutto questo per 500 lire.
Dal numero 3, dedicato ad Angelo
Branduardi, al poster sono allegate 8 pagine con un articolo sugli Yes,
recensioni, segnalazioni, hi fi, e lettere.
Dal numero 4, Max Stefani non c'è più e arriva Carlo Massarini, il
poster è dedicato a Elton John e le pagine dell'allegato salgono a 16.
Con il numero 7 (poster e copertina dedicati ad Antonello Venditti)
Popster si trasforma in vera è propria rivista (33 pagine) con il
poster al proprio interno. Si parla di Nick Drake, John Martyn e Keith
Tippett (a cura di Peppe Videtti), Frank Zappa (Vincent Messina).
Recensione lunga e dettagliata di Diesel di Eugenio Finardi ad opera di
Carlo Massarini, poi recensioni di Ramones, Television, Al Stewart,
Alan Stivell, The Chieftains, Ivan Graziani e altre ancora.
“Intorno
al ‘75, il Gruppo editoriale Suono (ormai si erano ingranditi, anche di
boria, purtroppo, e infatti in una decina di anni falliranno), scottato
dalla chiusura di Muzak, si mise in
testa di fare un’altra rivista musicale. Preparai per loro “Popster”
(primi due numeri sugli Stones e su Santana...). Partito come poster da
una parte e testo dietro, diventerà presto un mensile vero e proprio
per trasformarsi in “Rockstar”
(con uno di quei furti di testata che allora andavano di moda:
praticamente uno dei soci si prese tutto il materiale pronto per
l’impaginazione e fece un’altra testata esterna alla casa editrice)”
(Max Stefani, tratto dal Mucchio
Selvaggio n. 604 - 1977-2004 27 anni di Mucchio)
|