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Doppiovu
Estratti dall'articolo
"Occhio al giovane" di Rachele Enriquez, presente sul Panorama del 5
ottobre 1976
"Decine di giovani facce
con espressioni diverse. Sotto ogni faccia una frase come "Da grande
farò il disoccupato", "Che palle!", "Provocare, bisogna provocare",
Siamo nella merda", "Che figo sei", "Se ti droghi ti freghi", No alla
scuola dei padroni", ricoprono i muri delle città, invadono i mezzi
pubblici, tappezzano le edicole.
E' la campagna di lancio di Doppiovù, il nuovo mensile per i giovani
edito da Mondadori che sarà in edicola il primo ottobre.
Senza copertina, al suo posto un sommario con una manciata di titoli
buttati là in una finta rinfusa per far sapere subito al lettore che
cosa gli si offre, Doppiovù (96 pagine di cui la metà a
colori, 200 mila copie di tiratura, 300 mila per il primo numero) si
rivolge ai giovani di ambo i sessi dai 14 ai 19 anni.
Scopo del nuovo mensile è quello di dare ai giovani un giornale "su
misura" che tratti argomenti di carattere sociale, problemi tipici
della gioventù contemporanea, ma anche svago, musica, sport. E tutto
questo con la loro partecipazione diretta. " E infatti sono loro che
fanno il giornale" Maria Antonietta Dell'Aquila, 38 anni (sedici di
esperienza nel settore periodici), direttore del nuovo mensile. "Loro
che partecipano ai dibattiti, loro che discutono con i personaggi, loro
che sollevano le polemiche, segnalano i negozi, scrivono le lettere.
Volevamo che i giovani si riconoscessero nel nuovo giornale e affidarlo
a loro ci è sembrata la via giusta". I giornalisti stanno nell'ombra,
si limitano a fare da moderatori, a trascrivere i testi, a intervenire
se necessario.
A sinistra. A doppiovù è abolita la figura dell'esperto, del dotto che
sa tutto su un argomento, del sapiente che pontifica e che la sa lunga.
Sono invece i ragazzi che parlano ad altri ragazzi con il linguaggio
tipico della loro età, con i loro modi di dire che agli altri, gli
adulti, possono anche sembrare incomprensibili.
Politicamente proiettato a sinistra, Doppiovù affronta nel primo numero
argomenti come la scuola (una serie di richieste degli studenti al
ministro della Pubblica Istruzione, con preghiera di risposta); la
droga (un dibattito tra Dario Fo e 11 giovani); l'aborto (discussione
feroce tra 9 ragazzi e ragazze); il cinema (tavola rotonda di Bernardo
Bertolucci con 6 scalmanati dai 16 ai 19 anni); la musica
(chiacchierata provocatoria fra Francesco Guccini e 9 giovani che lo
amano e lo contestano)
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