Enciclopedia pop

MAURO RADICE - ENCICLOPEDIA POP
con Doriano Benaglia, Dario Salvatori, Angelo Quattrocchi e "Fallo!"
(Celuc Libri - In movimento 3 - Aprile 1976 - 196pp.)

La prefazione: "Questa è la prima rock-enciclopedia che si pubblica in Italia, fatta tutta da italiani. Non ha ambizioni di completezza perché sarebbe inutile. Crediamo però che questa prima opera, concepita in questo senso, risulterà utile alla maggior parte degli appassionati del rock, a tutti coloro che non avendo a disposizione un'adeguata guida per ciò che riguarda il reperimento discografico su certi nomi, potranno finalmente avere fra le mani un volume serio e competente, anche se sotto forma di compendio, di facile consultazione. Il criterio seguito per questo lavoro è quello classico che si usa generalmente per la stesura dei dizionari e delle enciclopedie. Si era anche pensato ad altre forme di ordine, come quelle di mettere gli artisti in ordine cronologico, anagrafico, geografico, dividerli per generi musicali, per case discografiche di appartenenza o altro ancora; alla fine ha vinto quello più semplice, più organico, che ai fini della consultazione non prevede la conoscenza da parte del lettore della nazione di origine del musicista, la sua appartenenza a qualche genere o filone ben preciso o le sue caratteristiche, ma solo la logica conseguenza alfabetica. Con questa scelta abbiamo anche chiarito meglio le intenzioni della rock-enciclopedia: un'opera "aperta", non chiusa alla febbrile e malata consultazione dell'espertissimo. E' però vero anche il contrario. Con i "lumi" che abbiamo nella nostra critica ufficiale, c'è da stare sicuri che parte delle segnalazioni e delle voci presenti nel libro finiranno regolarmente pubblicati in un'infinità di giornali. Ma tant'è. Questo tipo di lavoro, così certosino, poco entusismante e, diciamolo pure, notevolmente ingrato, costituisce la tipica fatica da mettere "a disposizione": sarà una maniera come un'altra per farsi succhiare materiale e senza neanche poter protestare. Parlare poi del tentativo coraggioso, temerario, improbo di questo libro, significherebbe solo accennare i problemi che si sono affrontati nel corso della stesura. Si è trattato di scrivere letteralmente proprio quello che tutti volevano veder stampato ma che nessuno si azzardava a scrivere; dove "scrivere", per tutti coloro che hanno messo mano al lavoro, voleva dire mettere in pratica una passione (o un lavoro o un gioco) più che decennale, una maniera per concretizzare quei quattro o cinque autotreni di long playing digeriti in questi anni. Naturalmente non mancheranno le critiche, gli attacchi, gli insulti. Ci mancherebbe altro. Siamo qui per questo. Solo che questa volta i lettori verranno direttamente coinvolti nella faccenda. Le loro critiche, i loro pareri e tutte le idee verranno esaminate e prese in considerazione per la seconda edizione di quest'opera. Questo vale soprattutto per le discografie (da noi accennate o soltanto segnalate), sicuramente presenti nella prossima edizione. La cosa vale in particolar modo per il periodo trascorso dal momento della stesura al momento dell'uscita del libro, periodo che logicamente ha visto nascere nuovi gruppi, nuovi dischi, giovani musicisti e tentativi recenti, per forza di cose non segnalati nel presente volume ma certamente presi in esame per il futuro". (Dario Salvatori)


Le seguenti note sono prese di sana pianta dal bello e utilissimo Blog di Gianmaria Rizzardi Archivio Carta Stampata:

"Fazioso (Doobie Brothers e Grand Funk liquidati in due righe), poetico, divertente e provocatorio (vedi la voce Orietta Berti); al di là dei difetti e di alcuni giudizi difficilmente condivisibili, è un tentativo coraggioso di compendiare dieci anni di musica nuova tra nomi leggendari e semisconosciuti, quando le discografie erano rare e spesso lacunose.Dario Salvatori nella prefazione prometteva un aggiornamento che si sarebbe avvalso dei contributi dei lettori, ma la storia editoriale di Enciclopedia Pop si esaurì con questa edizione.

Copertina di Doriano Benaglia.
(da un poster di Mizio Turchet, 1971, non accreditato)"