il numero 1

Pop Records

Maggio 1973: la nascita di un bollettino musicale speciale. Ad ottobre del 1972 Carlo, che sette anni prima aveva aperto il negozio "Disco Club", mi chiese se lo aiutavo a fare un bollettino di dischi per la vendita per corrispondenza. Accettai ben volentieri, primo perché la musica era la mia principale passione, secondo perché avevo così l'occasione per stare spesso vicino a Franca, che lavorava nel negozio. Fare un bollettino nudo e crudo, però, non mi piaceva, cercai quindi di convincere Carlo ad aggiungere qualche articolo, recensione, discografia, fotografia, per trasformarlo in un giornalino. Lo convinsi e mi buttai a capofitto nell'impresa; misi insieme una improvvisata "redazione" con i clienti amici dei negozio e ci dividemmo i compiti: alcuni si dovevano curare delle recensioni, altri delle discografie, altri dei concerti e delle foto. Il risultato? Dopo sette mesi nacque Pop Records (vedi sotto la foto dei primo numero), dopo sette anni (dal mio matrimonio con Franca) nacquero Paola e Roberto.

Giancarlo Balduzzi

Da maggio 73 ad agosto 75 uscirono ventuno numeri di Pop Records. Le iniziali quattro pagine sono raddoppiate già dal numero successivo e ulteriormente col numero di marzo 1974; da aprile, poi, il bollettino si trasforma finalmente nella tanto agognata rivista, sia nel formato, sia nel numero di pagine (da quarantadue a sessanta), e a partire dal febbraio 1975 addirittura a colori. Forse quest'ultimo passo fu un po' azzardato: i costi divennero eccessivi e Carlo, il finanziatore, tagliò i viveri. Così settembre segnò la fine non solo di quell'estate, ma del prima glorioso mensile specializzato della scena musicale italiana. Che fine hanno fatto i volenterosi collaboratori di quei tre anni? Renato Tortorolo al Secolo XIX, Flavio Brighenti e Alberto Campo a Musica di Repubblica, Alberto Cantù critico di musica classica, Paolo Usai Cherchi responsabile di una biblioteca cinematografica a New York, Umberto Rossi critico cinematografico, Francesco Pincione responsabile di Filmstory, Massimo Poggini critico musicale di Max, Riccardo Bergerone Rai3 Piemonte e, per concludere, un certo Enrico Ghezzi: Blob? Si proprio lui !